Il tema è il diritto alla Naspi a seguito della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, in conseguenza di un accordo sindacale. Anche se attualmente è in vigore il blocco dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, prorogato fino al 31 marzo 2021, esistono tre casi in cui il datore di lavoro può licenziare i suoi collaboratori per giustificato motivo oggettivo: quando c’è la cessazione definitiva dell’attività; in seguito a fallimento quando non sia previsto l’esercizio provvisorio dell’impresa; oppure quando si stipulano accordi collettivi aziendali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, a cui il lavoratore aderisce. Parla di questa fattispecie l’Avv. Antonio Saccone, responsabile dell’ufficio legale dell’Ispettorato del Lavoro Cheti-Pescara.